È allarme per la chirurgia plastica low cost: operazioni eseguite in studi medici senza garanzie.

Operazioni chirurgiche effettuate a basso prezzo in strutture inadeguate, non adatte a affrontare eventuali emergenze e a garantire la sicurezza del paziente. Succede sempre più frequentemente in Italia, soprattutto in grandi città come Milano, tanto che il fenomeno sta assumendo i contorni dell’emergenza.
cattiva chirurgia esteticaL’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe), insieme con la Regione Lombardia, sta portando avanti un percorso per mettere un freno al problema. Nei giorni scorsi, il presidente di Aicpe, Giovanni Botti, insieme con Giorgio Celli, vicepresidente Sicads (Società Italiana di Chirurgia Ambulatoriale e Day Surgery) e Guido Menasce, rappresentante per la Lombardia di Aiudapds (Associazione Italiana delle Unità Dedicate Autonome Private di Day Surgery), ha incontrato Fabio Rizzi, Presidente della Commissione Sanità della Regione Lombardia, per discutere del delicato tema della sicurezza dei pazienti.
«La sicurezza di ogni intervento chirurgico si basa, oltre che sulla scelta di un serio operatore, anche sulla qualità della struttura dove viene effettuato – afferma il presidente diAicpe, Giovanni Botti -. Purtroppo con la crisi economica si è diffusa l’abitudine di eseguire operazioni importanti in ambienti inadatti. Si tratta di un fenomeno dilagante, presente soprattutto in grandi città come Milano, dove ci sono medici che propongono di eseguire interventi di rilievo (aumento o riduzione/riposizione del seno, addominoplastica, lifting del viso, ecc) in ambulatori chirurgici, che non dispongono delle caratteristiche adatte a garantire prestazioni sicure.

Apri Chat
1
Ha bisogno di aiuto?
Scan the code
Salve, come possiamo aiutarla?