Lifting delle braccia

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La flaccidità cutanea delle braccia associata o meno a lipodistrofia è motivo d’inestetismo che il più delle volte affligge quelle donne che ne sono portatrici.

Tale dismorfismo in base all’eziopatogenesi può presentarsi in una forma costituzionale dovuta ad una patologia del tessuto connettivo-elastico, una senile conseguente ad una diminuzione della componente adiposa associata a flaccidità cutanea ed una forma legata a obesità con accumulo/riduzione distrettuale d’adipe.

La brachioplastica ha come obiettivo quello di rendere le braccia più armoniose nel contesto delle proporzioni del rapporto tronco/arti superiori. Può essere associata a liposcultura, la dove, oltre ad un’accentuata lassità cutanea, sussista una lipodistrofia localizzata.

La nostra strategia prevede essenzialmente due fasi chirurgiche distinte, utilizzate singolarmente od opportunamente associate tra loro, che sono: aumento del tono cutaneo, riduzione del volume. Le tecniche basilari di “Z”, usate indifferentemente per il cavo ascellare, ci consentono di ottenere una buona mobilità e plasticità di questa regione.

Intervento

Il lifting delle braccia è un intervento che si esegue in sala operatoria, in anestesia generale. Esso comporta delle incisioni che, partendo dal cavo ascellare raggiungono il gomito. Attraverso tali incisioni la cute delle braccia, viene trazionata e fissata, mentre l’eccesso cutaneo viene asportato. La cute viene poi suturata nella nuova posizione.

L’intervento comporta delle cicatrici derivanti dalle incisioni descritte; tali cicatrici cadono nel solco bicipitale, pertanto alquanto evidenti e potranno venire agevolmente coperte con una camicetta.

Trattamento post-operatorio

Il soggetto osserverà riposo a letto per le prime 12 ore. Eviterà i movimenti, attivi e passivi, delle braccia. Sarà opportuno osservare il riposo almeno per 10-15 giorni dopo l’operazione in modo da evitare indebite trazioni sulle recenti ferite chirurgiche in via di cicatrizzazione.

I punti di sutura saranno rimossi tra la 5° e la 8° giornata. Può abbreviare l’evoluzione della guarigione sottoponendosi ad un ciclo di sedute di linfodrenaggio manuale precocemente sin dalla 10° giornata. Successivamente la completa attività fisica potrà essere ripresa con gradualità.

La guida dell’automobile potrà essere consentita solo dopo 2 settimane. Potranno essere riprese le attività sportive dopo 4 settimane come jogging, danza, yoga; mentre per gli sport più intensi (sci, tennis, calcio, pallacanestro, vela, nuoto, pesca subacquea) è necessario attendere per lo meno 8 settimane.

Complicazioni

Le complicanze che possono verificarsi sono di due tipi: quelle legate all’anestesia generale e quelle legate all’intervento.

  • sanguinamento:  è raro, ma può verificarsi solitamente entro le prime 24 ore; in tal caso sarà necessario un ritorno in sala operatoria per fermare il sanguinamento. In ogni caso, se opportunamente trattato, un episodio di sanguinamento non causa altri inconvenienti.
  • necrosi cutanea e/o adiposa: occasionalmente si possono presentare delle sofferenze cutanee, e/o del tessuto adiposo sottostante, circoscritte e limitate alla cicatrice.
  • infezioni: sono un’evenienza rara, a patto di osservare una scrupolosa dell’igiene.
  • deiscenze: può verificarsi un mancato accostamento dei margini della ferita in alcuni tratti lungo il suo decorso a causa di d’infezioni intercorrenti. Tale evenienza condiziona l’aspetto finale della cicatrice che può essere migliorato con un piccolo intervento in anestesia locale non prima di sei mesi dopo l’operazione.
  • ipertrofia cicatriziale: talvolta presente, si risolve spontaneamente, ma a volte necessita un trattamento.
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